La Massa sarà sempre manipolabile in quanto stupida. Teoria della Stupidità di Bonhoffer
Riflessioni sulle attività comportamentali della massa
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Pensare in modo indipendente implica una dose di responsabilità in prima persona. Prendersi responsabilità è un atto di coraggio non contemplato dalla mente del codardo che, invece, cerca il supporto della comunità.
Per comprendere certi fatti e soprattutto la direzione verso cui sta ansando il Sistema Sociale è fondamentale partire dall’assioma che la massa è stupida.
Questo deve essere considerato il punto fermo dal quale partire. Perché altrimenti taluni comportamenti risulterebbero privi di logica e, dunque, incomprensibili.
La massa crede di non essere cavia nonostante venga essa sottoposta a trattamenti sperimentali prodotti da aziende pluri condannate per frode, falso, corruzione e che vivono grazie alle malattie, i cui dati, ingredienti e contratti, sono segreti. Se non considerassimo l’assioma di cui sopra, questo comportamento risulterebbe totalmente privo di logica e, dunque, incomprensibile.
Ma è solo un esempio tra le migliaia…
La massa crede che per portare la pace in un paese occorre rifornirlo di armi e di militari.
La massa crede che i giornali, nelle mani delle multinazionali finanziarie, possano fare informazione
La massa applaude ai miliardari che “partendo dal nulla” (sembra che sia una caratteristica dei miliardari quella di partire dal nulla) “onestamente” hanno creato il loro impero (che vive alle spalle dei lavoratori e/o della manodopera di popolazioni sfruttate.
Potrei continuare ma chi si dissocia dalla massa e ha un pensiero critico, non ha bisogno di ulteriori esempi. Chi invece è parte della massa, dissentirà con forza pur senza argomentazioni a supporto, perché le argomentazioni organiche e critiche non servono allo stupido che ha, invece, una mente estremamente “lineare” e una riflessione critica lo spaventerebbe perché lo allontanerebbe dal “gruppo”, lo isolerebbe e tenderebbe ad accendere i dubbi su quanto creduto fino a quel momento (con la conseguenza, per lui terribile, di metterlo in discussione).
Quanto scrivo, dunque, non può essere compreso da chi non è mentalmente libero o, per lo meno, non cerca di esserlo..
I media, come la farmaceutica, come l’industria delle armi etc…hanno bisogno del problema per potere fare utili. Il problema è necessario e se non esiste occorre crearlo. Ma anche la politica ha bisogno del problema per potersi professare difensora della “giustizia”.
Multinazionali e Politica hanno un modo di operare analogo in quanto analoghi sono gli obiettivi. La Multinazionale ha come obiettivo primario l’incremento di denaro, la politica ha come obiettivo principale l’incremento di controllo e, di conseguenza, potere.
Con l’avvento dei “social” media il profilo sociologico del popolo ormai è facilmente delineato e gli algoritmi aggiornano il suo profilo con sempre maggiore velocità e accuratezza. Ogni giorno regaliamo alle multinazionali del denaro, del potere e della disinformazione, un numero infinito di informazioni attraverso i nostri computer, telefoni, “assistenti personali intelligenti” (Tipo Alexa).
Il nostro profilo sociale è ben delineato e giorno dopo giorno, con le informazioni che continuano ad arrivare, l’identikit sociale diventa sempre più affidabile.
Il sistema disinformativo del mainstream del momento (ogni periodo storico ha il suo) sa di cosa parlare per attrarre l’attenzione del gregge, come parlarne e quanto parlarne per evitare che poi qualche pecora possa mettere in funzione le sinapsi in modo logico ed accendere un pensiero critico. Per questa ragione servono molteplici argomentazioni di distrazione da utilizzare per manipolare gli stupidi e distrarli da tematiche più sensibili e importanti.
Alcuni esempi.
Frode Pandemica.
Dopo 3 anni di lavaggio del cervello in cui si affermava che il virus era naturale, che i vaccini erano infallibili e non erano sperimentali, che bastava una dose, che non avevano effetti collaterali…una volta crollate tutte queste menzogne e smontate…non si è dato alcuno spazio alle vere verità e si è cambiato tema immediatamente. In questo modo nella mente del gregge è rimasto intatta la menzogna che ha registrato come verità –
Arriva poi la Guerra in Ucraina e la pace ottenuta continuando a mandare armi. Come per la frode pandemica non si dà spazio al pensiero dissenziente. C’è sempre e solo un pensiero unico e chi esprime dubbi viene tacitato, censurato e/o punito. Il gregge, anche in questo caso, risponde in modo ineccepibile. I novax sono ora i putiniani. In tantissimi poi ci tengono in modo particolare ad essere notati. Prima nelle foto di profilo social mettevano “Io sto in casa” e “mi sono inoculato”, ora mettono la bandiera ucraina.
Poi arriva l’inclusione. Gli stessi che discriminavano ed escludevano i “novax” ora mettono nella loro foto di profilo social la bandiera arcobaleno dell’inclusione!
Poi arriva la morte di Chiara e diventano tutti “anti femminicidi” e pro donne. Sparisce la pandemia, la guerra, le bandiere arcobaleno…c’è solo Chiara! Poco importa se le poche statistiche che emergono (chissà se la cosa è voluta) mostrano quanto il numero di femminicidi è uguale a quello dei maschicidi (dei quali però non si parla mai) Ma si sa…la forza del pensiero unico pilotato dai media è proprio questo. Direzionare come meglio si crede la massa.
Poi arriva la lista Epstein…ma questa è scomoda. Se ne parla pochissimo visto che comprende personaggi come Bill Gates, Clinton, Biden…ma anche Trump…Ergo, metterlo subito a tacere tanto la massa è come una bandiera. Va dove va il vento.
Poi arriva l’attentato a Israele del gruppo Hamas e, in risposta, in genocidio di Israele nei confronti di tantissimi civili palestinesi innocenti…ma per i media al servizio delle multinazionali al servizio degli USA quello non è un genocidio…
Meglio San Remo…Ora sembra che non ci sia più nulla al di fuori di San Remo…e la massa, soprattutto quelli che affermano che non vedranno mai San Remo, non fanno altro che parlarne.
Su 100 persone 90 sono la massa che aderisce ad un pensiero unico, un 5% aderisce ad un altro pensiero ma semplicemente perché ne abbraccia un altro ciecamente e non perché ha una mente libera e il restante 5% è realmente libero.
Su 100 persone, dunque, solo 5 sono realmente intellettualmente libere ma le altre 95 penseranno pure di esserlo, nonostante osservino che la grandissima maggioranza si esprime al loro stesso modo.
Ora tocca ad Alexei Navalny. La massa prima di qualche giorno fa non sapeva nemmeno chi fosse e ora, dopo il bombardamento mediatico, sono tutti esperti di politica internazionale e pronti a criticare chi lo avrebbe ucciso. Silenzio totale durante la prigionia (quando in fin dei conti soffriva) e l’apoteosi di discussioni e propaganda (con il chiaro fine politico di manipolare l’opinione pubblica) a difesa di chi, comunque non soffre più visto che ormai è deceduto. Piccola parentesi…Alexei Navalny non era un santo e pare fosse abbastanza filo nazista ( Osservate questo video di qualche anno fa ) Una cosa da notare è che gli stessi partiti politici e individui che giustificavano le manganellate e gli idranti contro chi, pacificamente, protestava contro il Green Pass in stile nazista e per tornare ad avere il diritto al lavoro e alla libertà, oggi criticano aspramente il comportamento di Putin.
Cosa dice la Teoria della stupiditá di Bonhoeffer
I fatti che contraddicono una persona stupida non devono essere creduti e quando sono inconfutabili vengono, semplicemente, messi da parte come irrilevanti o come incidentali. Lo stupido si auto compiace ed essendo facilmente irritabile può essere pericoloso. Quando si ha a che fare con una persona stupida bisogna avere maggiore cautela rispetto ad una persona semplicemente cattiva proprio perché la sua stupidità la mette in una posizione di non potersi correggere. Lo stupido è testardo in quanto non è indipendente. Quando si parla con lui si ha la sensazione di non avere a che fare con lui come persona ma con slogan, parole d’ordine e simili generati da “elementi a lui superiori” e che di lui si sono impossessati.
Bonhoffer rifletteva sul fatto di come la Germania, paese di poeti e pensatori si fosse trasformato in un collettivo di vigliacchi e criminali e arrivò alla conclusione che la radice del problema non era la malvagità del popolo ma la sua stupidità. Cercare di ragionare con lo stupido è inutile e pericoloso. La Stupidità non è un difetto intellettuale ma morale. Ci sono individui con grande intelletto ma fondamentalmente stupidi. (pensate ad esempio ad intellettuali che credono all’industria più corrotta al mondo, la farmaceutica, e si fidano dei loro prodotti, o che credono realmente che mandando armi ad un paese si possa fare cessare il fuoco e raggiungere la pace).Di contro ci sono individui intellettualmente limitati ma decisamente non stupidi.
La stupidità è acquisita e non congenita ed è meno frequente negli asociali o solitari mentre è più presente nei gruppi che sono inclini o condannati alla socievolezza. Da questo sembra che la stupidità sia più un problema sociologico che psicologico. Non è che particolari capacità umane, come l’intelletto, vengano meno. Sembra piuttosto che sotto l’impatto schiacciante del potere crescente, l’essere umano sia privato di quella indipendenza interiore e rinunci, più o meno consapevolmente, a una posizione autonoma in cui valutare da solo, con il proprio cervello, il nuovo stato delle cose.. (Ecco che si origina il pensiero unico collettivo che vediamo ogni qualvolta i media sollevano un caso e che la frode pandemica ha evidenziato in modo eclatante) Bonhoeffer fu attivo contro la propaganda Hitleriana e morì a causa di un suo coinvolgimento contro Hitler nell’aprile 1945 in campo di concentramento.
Bonhoffer disse anche: “L’azione non nasce al pensiero ma dalla disponibilità alla responsabilità. Il test finale di una società morale (e quindi non stupida) è il tipo di mondo che lascia ai suoi figli” …
C’è speranza per un mondo migliore e più equo?
Fondamentalmente no, a meno che il 95% della popolazione non si estingua.
L’alternativa (sebbene poco equa) sarebbe che quel 5% di popolazione con un pensiero critico, fosse composto da individui moralmente ed eticamente onesti in grado da influenzare positivamente il comportamento del restante 95% che, comunque, non può prescindere dalla manipolazione.
In caso contrario le cose andranno sempre peggio. Gli stupidi verranno bolliti come la “Rana a fuoco lento” e quasi non se ne accorgeranno ma gli altri…soffriranno emotivamente sempre di più fino al punto in cui, per non impazzire, dovranno rassegnarsi agli eventi.
Non puoi correre dalla parte opposta alla direzione in cui corre una mandria di bisonti impazziti.
Una cosa importante da comprendere è che avere Pensiero Critico non significa abbracciare necessariamente altri gruppi. Proprio Bonhoffer affermava che “La stupidità è acquisita e non congenita ed è meno frequente negli asocial o solitari mentre è più presente nei gruppi che sono inclini o condannati alla socievolezza.”
Quando, infatti ad esempio, vediamo un “influencer” (sociale, economico, spirituale, medico…) e che, magari afferma delle cose condivisibili e interessanti, con migliaia o milioni di “follower”, non significa che chi lo segue sia un popolo pensante. E’ molto probabile, piuttosto, che una gran parte di seguaci siano elementi con la necessità di quel tipo di impulsi, da ascoltare o da vedere, e che quindi li abbraccino quasi ciecamente mettendo da parte il pensiero critico. Prova ne è il fatto che molto spesso, ad esempio, chi segue una certa corrente (politica per esempio) di default contesta e critica qualsiasi idea o azione (poco importa se siano interessanti o lodevoli) venga proposta dalla corrente opposta.
La stupidità è in gran parte un fenomeno sociale nel quale le menti immagazzinano informazioni e nel gruppo trovano il consenso e una approvazione reciproca che si autoalimenta.
La grandissima parte della nostra conoscenza proviene da un processo di apprendimento di “esperienze altrui” trasmesseci attraverso i canali di “informazione”.
Per questa ragione non avremo mai la possibilità di verificarne l’attendibilità. Il pensiero critico è un tipo di pensiero in cui metti in discussione, analizzi, interpreti, valuti e dai un giudizio su ciò che leggi, ascolti e persino dici o scrivi. Il pensiero critico è il processo intellettualmente disciplinato di concettualizzare, applicare, analizzare, sintetizzare e/o valutare attivamente e abilmente le informazioni raccolte o generate dall’osservazione, dall’esperienza, dalla riflessione, dal ragionamento o dalla comunicazione, come guida alla convinzione e all’azione.
Proprio perché gran parte delle informazioni che riceviamo provengono da esperienze altrui e che, quindi, mai saremo in grado di potere verificare, il pensiero critico è come un insieme di barriere che cercano di filtrare le informazioni per evidenziarne i difetti, le criticità o le anomalie.
Solitamente è una capacità che si acquisisce nell’infanzia e viene trasmessa prima di tutto dall’ambiente familiare nel quale si vive. Una volta non acquisita, in età adulta, si tenderà perennemente ad essere manipolati e, come una bandiera, seguire passivamente la direzione del vento.