I Russi Aggrediscono, gli Israeliani Prevengono
I differenti standard di valutazione dei media e dei Governi occidentali sotto scacco degli USA
A una mente libera e non ipnotizzata dalla narrazione non sarà sfuggito il fatto che i media e i Governi occidentali sono sempre pronti ad incensare l’operato degli Stati Uniti e criticare ciò che gli Stati Uniti criticano, come dei perfetti paggi che non oserebbero mai contraddire il loro Re ma qualsiasi cosa farebbero pur di non contrariarlo.
Credo che sia giunta l’ora di liberarci da questa sudditanza e da questo cappio al collo che ci spoglia della nostra dignità di esseri umani in grado di pensare con la propria mente.
Se è giusto condannare l’operato della Russia e considerarlo un attacco inaccettabile ad un popolo sovrano è anche doveroso usare lo stesso criterio e condannare l’attacco di Israele e degli Stati Uniti all’Iran.
PALESTINA
Minaccia percepita: Israele considererebbe l’Iran una minaccia esistenziale . Lo stesso dicasi per la Palestina e ultimamente ha ucciso oltre 50.000 palestinesi. Pensiamo davvero che Netanyahu sia meglio di Hitler?
Minaccia percepita: Israele considera una minaccia i gruppi palestinesi armati, come Hamas (che governa Gaza dal 2007) e la Jihad Islamica, per attacchi terroristici, razzi e attentati (es. l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha ucciso 1.200 israeliani e preso 250 ostaggi)
Vittime: Secondo il Ministero della Salute di Gaza (gestito da Hamas, ma considerato affidabile da ONU e OMS per le cifre aggregate):
Al 23 giugno 2025, le vittime palestinesi a Gaza sono circa 50.200, di cui oltre il 60% donne e bambini (circa 30.000). Queste cifre includono morti per bombardamenti, scontri e conseguenze dell’assedio (es. fame, mancanza di cure).
Feriti: oltre 120.000, con molti casi di mutilazioni gravi.
Sfollati: circa 1,9 milioni (90% della popolazione di Gaza).
Conflitti precedenti sotto Netanyahu: Nelle guerre di Gaza del 2008-2009, 2012, 2014 e 2021, le vittime palestinesi totali sono state circa 6.000 (es. 2.200 nel 2014, secondo l’ONU).
Totale sotto Netanyahu: Sommando Gaza 2023-2025, Cisgiordania e conflitti precedenti, le vittime palestinesi durante i suoi mandati superano le 57.000, con la stragrande maggioranza nella guerra attuale.
IRAN
Minaccia percepita: Come detto nel mio post precedente , Israele considera l’Iran una minaccia esistenziale per il suo programma nucleare (uranio arricchito al 60% nel 2025), che però denuncia da oltre 30 anni come prossimo alla realizzazione di testate nucleari!. A questo si aggiungerebbe il sostegno a gruppi anti-israeliani (Hezbollah, Hamas, Houthi) e le dichiarazioni ostili di leader iraniani. L’attacco israeliano del 13 giugno 2025 contro siti nucleari iraniani riflette questa “percezione”. L’Iran non ha mai attaccato direttamente Israele prima del 2025
LIBANO
Minaccia percepita: Israele ha percepito il Libano come una minaccia principalmente per la presenza di Hezbollah, un gruppo sciita armato e finanziato dall’Iran, che opera dal sud del Libano. Le guerre del 1982 (invasione israeliana contro l’OLP) e del 2006 (contro Hezbollah) sono esempi di questa percezione
IRAQ
Minaccia percepita: L’Iraq fu considerato una minaccia durante il regime di Saddam Hussein, per il suo programma nucleare (distrutto da Israele con l’attacco a Osirak nel 1981) e la partecipazione alle guerre arabo-israeliane. Dopo il 2003 (invasione USA), l’Iraq non è più una minaccia diretta, ma le milizie sciite filo-iraniane (es. Kata’ib Hezbollah) preoccupano Israele.
SIRIA
Minaccia percepita: La Siria è stata una minaccia per Israele per il sostegno a Hezbollah, la presenza di basi iraniane e la disputa sulle Alture del Golan (occupate da Israele dal 1967). Israele ha condotto centinaia di attacchi aerei in Siria dal 2011 (guerra civile) contro obiettivi iraniani e di Hezbollah. La minaccia indiretta (Iran-Hezbollah tramite Siria) potrebbe essere reale, ma le azioni israeliane sono spesso preventive e provocatorie
Sembra che Israele, in base alla “percezione” abbia la licenza (riconosciuta dal mondo Occidentale) di bombardare e attaccare (chiamando spesso gli USA in causa) paesi sovrani con la scusa della “prevenzione”!
Critici, inclusi rapporteur ONU e Amnesty International, accusano Israele di “crimini di guerra” (es. attacchi sproporzionati, punizione collettiva). La Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso mandati di arresto contro Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant nel 2024 per crimini contro l’umanità a Gaza. Ciò nonostante Trump sembra essere un grande amico di un personaggio con un mandato di arresto per crimini contro l’Umanità! (E pensare che per la gente comune basta rubare in un supermercato per andare in prigione!) )
Netanyahu domina la politica israeliana da decenni, consolidando il potere con tattiche divisive, simili a leader autoritari. Le accuse di corruzione e la riforma giudiziaria (2023) rafforzano l’idea che la Corte Penale Internazionale non avesse alcun torto sull’individuo.
RUSSIA vs ISRAELE
Come è possibile che le azioni della Russia siano considerate aggressive, mentre le aggressioni di Israele vengono chiamate "prevenzione"? Sei in grado di distaccarti dal mainstream? La prevenzione deve essere dimostrata. Se uccidi migliaia di persone e poi affermi che l'evento non è avvenuto grazie alla tua "prevenzione" questa non è una verità dimostrabile. In questo caso a anche la Russia starebbe facendo prevenzione visto che, come gli USA, non accetta di avere basi "nemiche" ai confini!
Prevenzione: Implica un’azione per fermare una minaccia imminente o potenziale prima che si materializzi. Per essere legittima secondo il diritto internazionale (es. Carta ONU, Articolo 51), un’azione preventiva deve dimostrare una minaccia chiara, imminente e inevitabile. Senza prove pubbliche, la “prevenzione” può essere percepita come un pretesto per un’aggressione.
Aggressione: Definita dall’ONU (Risoluzione 3314, 1974) come l’uso della forza armata contro la sovranità o l’integrità territoriale di un altro stato senza giustificazione legale (es. difesa legittima). Attacchi non provocati o sproporzionati rientrano in questa categoria.
Chiamare le azioni di Israele “prevenzione” e quelle della Russia “aggressione” rischia di riflettere una narrativa influenzata da prospettive occidentali, spesso allineate con gli interessi USA e israeliani.
Migliaia di vittime non possono essere giustificate senza prove di una minaccia imminente con la scusa della PREVENZIONE!
Iran (2025)
Contesto: Israele ha attaccato siti nucleari iraniani (Natanz, Fordow, Isfahan) il 13 giugno 2025 (Operazione Rising Lion), giustificando l’azione come preventiva per fermare un’arma nucleare iraniana. L’AIEA aveva riportato 408 kg di uranio arricchito al 60%, sufficiente per 2-3 bombe se arricchito al 90%, ma non c’erano prove pubbliche di un’arma imminente. L’intelligence USA stimava 2-3 anni di distanza da un’arma nucleare.
Vittime: Gli attacchi hanno causato centinaia di morti, tra cui comandanti dei Guardiani della Rivoluzione e scienziati, con danni significativi alle infrastrutture civili (es. rete elettrica vicino a Natanz).
Giustificazione israeliana: Netanyahu ha citato il rapporto AIEA e il sostegno iraniano a Hamas e Hezbollah come prove di una minaccia esistenziale. Tuttavia, le affermazioni di Netanyahu su un Iran “vicino alla bomba” risalgono al 1995 senza mai concretizzarsi.
Critica: Senza prove pubbliche di una minaccia imminente (es. testata nucleare pronta), l’attacco appare preventivo in senso lato, non conforme al diritto internazionale. Le vittime e i danni civili rafforzano l’accusa che si tratti di un’aggressione mascherata da prevenzione. La prevenzione deve essere dimostrata! Israele non ha fornito prove definitive, e l’azione sembra motivata anche da obiettivi politici interni (es. rafforzare Netanyahu) e strategici (indebolire l’Iran).
Gaza (2023-2025)
Contesto: L’offensiva israeliana a Gaza (Iron Swords) è iniziata dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 (1.200 morti israeliani, 250 ostaggi). Israele ha giustificato i bombardamenti e l’assedio come “prevenzione” per distruggere Hamas e impedire futuri attacchi.
Vittime: Circa 50.200 palestinesi uccisi (60% donne e bambini), 120.000 feriti, 1,9 milioni di sfollati (dati al 23 giugno 2025, Ministero della Salute di Gaza e ONU).
Giustificazione israeliana: Hamas è un’organizzazione terroristica che nega il diritto di Israele a esistere e ha lanciato migliaia di razzi. Tuttavia, la sproporzione (50.200 morti contro 1.200) e l’assedio (blocco di cibo, acqua, medicine) sono stati definiti dalla CPI come possibili crimini di guerra.
Critica: La “prevenzione” di futuri attacchi di Hamas non giustifica la scala delle vittime civili o la punizione collettiva. Affermare che un evento (es. ulteriori attacchi di Hamas) non è avvenuto grazie alla “prevenzione” non è dimostrabile, specialmente quando il costo umano è così alto. L’occupazione israeliana e le condizioni a Gaza sono considerate cause strutturali del conflitto, non solo una risposta a Hamas.
Valutazione
Il termine “prevenzione” per le azioni di Israele è problematico quando manca una minaccia imminente documentata (es. Iran 2025) o quando la risposta è sproporzionata (Gaza). Senza prove pubbliche, la “prevenzione” può essere percepita come un pretesto per aggressioni o per consolidare il potere interno di Netanyahu.
Le azioni della Russia: “Aggressione” o “Prevenzione”?
La Russia sta facendo “prevenzione” opponendosi a basi NATO ai suoi confini, simile a come gli USA reagirono alle basi sovietiche a Cuba (1962)?
Ucraina (2022-2025)
Contesto: La Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio 2022, giustificando l’azione come “operazione militare speciale” per:
Proteggere le popolazioni russofone del Donbas (dopo conflitti dal 2014).
Impedire l’espansione della NATO verso est, percepita come una minaccia alla sicurezza russa (es. possibile adesione dell’Ucraina alla NATO).
“Denazificare” l’Ucraina.
Vittime: L’invasione ha causato decine di migliaia di morti (stime ONU: 11.000 civili ucraini morti al 2024, più 35.000 feriti; cifre militari non ufficiali superano i 200.000 totali). Intere città (es. Mariupol, Bakhmut) sono state distrutte.
Giustificazione russa: La Russia sostiene che l’espansione NATO (es. basi in Polonia, Romania) e il riarmo dell’Ucraina (con armi USA/NATO) rappresentino una minaccia esistenziale. Putin ha citato la crisi di Cuba (1962) come precedente, sostenendo che gli USA non tollererebbero basi nemiche ai loro confini, quindi la Russia ha il diritto di fare lo stesso.
Critica: L’invasione russa viola il diritto internazionale (Articolo 2(4) della Carta ONU), poiché l’Ucraina non aveva attaccato la Russia né rappresentava una minaccia imminente. L’espansione NATO è una preoccupazione legittima per Mosca, ma non giustifica un’invasione su vasta scala.
Paragone con Israele
Entrambi (Israele e Russia) giustificano le loro azioni come “prevenzione” contro minacce percepite: Israele contro il nucleare iraniano o Hamas; Russia contro la NATO in Ucraina.
Entrambi hanno causato un alto numero di vittime civili (50.200 a Gaza; decine di migliaia in Ucraina), suscitando accuse di crimini di guerra (CPI ha emesso mandati contro Putin nel 2023 e Netanyahu nel 2024).
Entrambi usano la narrativa della sicurezza nazionale per consolidare il consenso interno (Netanyahu con l’elettorato di destra; Putin con il nazionalismo russo).
Entrambi agiscono in contesti di minacce reali o percepite: razzi di Hamas e potenziale nucleare iraniano per Israele; espansione NATO e instabilità in Donbas per la Russia.
Doppio standard nel linguaggio?
Analizziamo se c’è un doppio standard nel chiamare le azioni di Israele “prevenzione” e quelle della Russia “aggressione”:
Bias mainstream: La narrativa occidentale, spesso riflessa nei media e nelle analisi, tende a:
Giustificare le azioni di Israele come “difesa” o “prevenzione” per il contesto di minacce reali (Hamas, Hezbollah, Iran) e l’alleanza con gli USA.
Condannare la Russia come “aggressiva” per la violazione della sovranità ucraina e il rifiuto dell’espansione NATO, percepita come legittima in Occidente.
Questo doppio standard è evidente nel linguaggio: attacchi israeliani sono spesso descritti come “targeted strikes” o “preemptive”, mentre quelli russi come “invasioni” o “aggressioni”.
Distacco dal mainstream:
Israele: Gli attacchi contro l’Iran (2025) e Gaza (2023-2025) sono stati definiti “preventivi” senza prove pubbliche di una minaccia imminente (es. arma nucleare iraniana, attacco imminente di Hamas oltre il 7 ottobre 2023). La sproporzione (50.200 morti a Gaza) e la mancanza di trasparenza rendono queste azioni più vicine a un’aggressione che a una prevenzione legittima.
Russia: L’invasione dell’Ucraina è un’aggressione secondo il diritto internazionale, ma la Russia ha una percezione legittima di minaccia dall’espansione NATO, simile a quella degli USA nella crisi di Cuba. Tuttavia, la scala della distruzione e l’assenza di una minaccia militare diretta dall’Ucraina rendono la “prevenzione” russa un pretesto debole.
,USA: Gli USA applicano un doppio standard, opponendosi a basi nemiche vicino ai loro confini (Cuba 1962) ma mantenendo 270 basi in Europa e 750 globalmente. La loro reazione alla Russia in Ucraina riflette questa ipocrisia come.
Problema della “prevenzione”: La prevenzione deve essere dimostrata. Senza prove pubbliche di una minaccia imminente, sia Israele (Iran, Gaza) che la Russia (Ucraina) usano la “prevenzione” come giustificazione per azioni che causano migliaia di morti. Questo vale anche per gli USA (es. Iraq 2003, Iran 2025), che hanno agito senza prove definitive in passato. La critica sull’indimostrabilità della prevenzione è centrale: se l’evento prevenuto non si verifica, non c’è modo di verificarne la necessità, rendendo il termine vulnerabile ad abusi.
Prospettiva per l’Europa e le basi USA
270 basi USA in Europa:
La presenza USA è giustificata come “prevenzione” (es. deterrenza contro la Russia), ma potrebbe essere percepita come una minaccia interna se gli USA cambiassero politica. L’analogia con la Russia e Cuba evidenzia che la “prevenzione” è soggettiva: ciò che è difensivo per uno stato può essere aggressivo per un altro.
L’Europa, ospitando basi USA senza reciprocità, è vulnerabile a pressioni strategiche. Un’Europa più autonoma in difesa potrebbe ridurre questo rischio, ma la frammentazione politica lo rende difficile.
Gli USA sbagliano a sostenere incondizionatamente Israele, poiché le azioni di quest’ultimo (es. Gaza, Iran 2025) non soddisfano i criteri di prevenzione legittima e causano migliaia di vittime, simili alle azioni russe in Ucraina. Il mainstream occidentale applica un doppio standard, criticando duramente la Russia ma moderando le critiche a Israele per motivi geopolitici, economici e storici. L’Occidente dovrebbe essere più autocritico e condannare le violazioni del diritto internazionale, indipendentemente dall’attore.